In una bellissima riflessione pubblicata su “Andersen” di maggio Bruno Tognolini scrive che “guardare un bambino davvero, non la riprova delle tue teorie incarnate in lui, è la cosa più difficile del mondo”. Noi grandi per esempio non siamo molto bravi a cogliere nei bambini lo scintillio di interesse vero, il “bagliore stupefatto” per qualcosa che gli viene detto, donato, letto o mostrato. Abbiamo bisogno di chiedere ti è piaciuto? Ignorando più o meno consapevolmente la volontà di compiacere l’adulto “di potere” che sta spesso alla base delle loro risposte.
C’è però un momento in cui noi adulti siamo bravissimi ad osservare i bambini: quando si tratta di notare i loro difetti. Ci accorgiamo subito quando sono bugiardi, dicono parolacce fanno fare delle brutte figure etc. E non ci limitiamo a notarli i loro diffetti, ma li diciamo, li ripetiamo, a volte li urliamo anche. Certo, anche i bambini ci sgridano se facciamo una qualunque delle cose per le quali loro vengono rimproverati. Ma per dire davvero I difetti dei grandi avevano bisogno di un piccolo aiuto. Janna Carioli ha scritto una raccolta di poesie apposta per questo, per dare voce a questi “esserini in ambiente ostile” (la definizione è ancora una volta di Tognolini) con la stessa semplicità e immediatezza delle loro osservazioni. Io ho trovato queste poesie a tratti divertenti e a tratti commoventi, ma sempre illuminanti. Quanto ai bambini, leggiamogliele e prepariamoci a guardarli bene: magari è la volta buona che riusciamo a cogliere quel “bagliore stupefatto”.
Prometto che ci provo
a cominciar da adesso:
guardando come siete
migliorerò me stesso.
E non vi chiedo neanche
di essere perfetti
… ma solo di correggere
Anche i vostri difetti!
Sandra Olianas